La vera situazione delle PMI e il futuro dei crediti deteriorati

Nei corridoi del sistema bancario ho sentito parlare in questi giorni di cifre da capogiro: 80-100 miliardi di incremento di crediti deteriorati a partire da Gennaio 2020.

Mentre rifletto sui numeri percorro le vie di Roma, negozi chiusi (e non perché siamo a Ferragosto)! Il segno tangibile del passaggio di un virus che non si arresta. Tante piccole e medie imprese hanno già mollato.

Personale in cassa integrazione, richiesta la moratoria alla banca sul finanziamento, saracinesca a terra e magazzino svenduto con il locale vuoto…sembra uno scenario apocalittico ma è la realtà…e siamo nella Capitale figurarsi in piccole province.

Continuo a riflettere se la Banca sia a conoscenza delle sorti di quel locale, come abbia inquadrato quel credito. Probabilmente per il sistema è ancora in bonis, forse in ritardo di qualche rata, con la moratoria approvata in corso…ma nessuna centrale rischi, nessuna banca dati commerciale segnala la situazione reale.

Il negozio non riaprirà mai, il commerciante ha già tirato i remi in barca. Presto finirà anche la Cassa Integrazione e il personale sarà definitivamente a casa. Mi chiedo a chi abbia giovato tutto questo, se non fosse stato meglio sostenere l’impresa che ripartiva piuttosto che indennizzare quella che rimaneva chiusa e non avrebbe mai riaperto.

Il mio pensiero, da operatore, va al sistema bancario e a quelle voci di corridoio. Lo scenario a gennaio potrebbe essere veramente catastrofico: con le imprese chiuse che non ripartono chi rimborsa i crediti? Le banche avranno migliaia di posizioni da dover valutare a cui porre soluzione e entreranno in difficoltà anche nel concedere nuova finanza.

Non voglio sembrare allarmista ma vorrei riflettere insieme a voi su ciò che sta accadendo. Se abbiamo un po’ di acqua in quell’ “elicottero” che l’Europa ci ha dato è fondamentale che si utilizzi con parsimonia e nel punto giusto.

Di questo c’è da sperare che i nostri governanti e non, i nostri politici di ogni area e titolo possano veramente per una buona volta guidare il Paese con la Responsabilità di chi deve rappresentare la nostra grande storia.